Il lavoratore dipendente che viene inviato a lavorare in un altro Paese per un periodo di tempo limitato, continuando a essere sottoposto alla normativa socio-previdenziale del Paese d’origine, viene considerato in distacco.
Per essere considerato un lavoratore distaccato, è necessario soddisfare alcune condizioni:
Il distacco del lavoratore dipendente si verifica nel caso in cui il datore di lavoro trasferisce il lavoratore in un altro Paese della Ue per un periodo massimo di 24 mesi. Anche il lavoratore autonomo, che di norma svolge la sua attività in un Paese della Ue, può recarsi temporaneamente (massimo per 24 mesi) in distacco in un altro Paese comunitario, per proseguire un’attività analoga a quella svolta nel Paese di provenienza.
Prima di recarsi nel Paese di distacco, il lavoratore deve richiedere all’Inps il documento che certifica la sua copertura assicurativa da parte della legislazione del Paese di provenienza. La richiesta del certificato per il lavoratore dipendente deve essere fatta dal datore di lavoro, mentre il lavoratore autonomo se ne occupa direttamente.
Nei Paesi extra Ue, la durata del distacco del lavoratore e la possibilità di usufruirne per i lavoratori autonomi variano in base a specifiche convenzioni bilaterali.