Le pensioni quota 100, sperimentali tra il 2019 e il 2021, spettano agli iscritti alle seguenti gestioni previdenziali obbligatorie gestite dall’Inps:
Per le pensioni quota 100 è necessario avere:
Se si è iscritti a più gestioni previdenziali e non si ha la pensione da una di queste, l’anzianità contributiva per quota 100 si può raggiungere anche col cumulo gratuito, sommando cioè i contributi maturati nelle varie gestioni.
Non può avere la pensione quota 100:
Non può essere utilizzata per quota 100 la contribuzione presente presso:
Le decorrenze cambiano in base al settore lavorativo:
I dipendenti pubblici devono presentare la domanda di collocamento a riposo con un preavviso di 6 mesi.
Le amministrazioni pubbliche non possono collocare a riposo d’ufficio i dipendenti che hanno maturato i requisiti previsti per quota 100.
Quota 100 non è cumulabile con redditi da lavoro dipendente o autonomo, dalla decorrenza e fino al raggiungimento dell’età pensionabile. È invece cumulabile con i redditi da lavoro autonomo occasionale, fino a 5.000 € lordi annui.
Per chi sceglie di andare in pensione con quota 100, è fondamentale sapere che questa formula di anticipo pensionistico non è cumulabile con tutti i redditi derivanti dal lavoro dipendente, autonomo e parasubordinato.
Le pensioni quota 100 sono cumulabili esclusivamente con i redditi da lavoro autonomo occasionale fino a un massimo di 5.000 € lordi all’anno.
L’incumulabilità delle pensioni quota 100 con i redditi in questione vale per il periodo compreso tra la data di decorrenza della pensione e la data di maturazione dell’età per la pensione di vecchiaia.
Chi ottiene, in questo periodo, redditi che derivano da lavoro dipendente o autonomo – svolto anche all’estero – si vedrà sospendere la pensione con quota 100 per l’anno in cui i redditi sono stati prodotti. Questo non accade, invece, se i redditi ottenuti dopo la decorrenza della pensione sono riferiti ad attività svolte in periodi precedenti.
La pensione quota 100 è cumulabile fino a 5.000 € con i redditi ottenuti grazie al lavoro autonomo occasionale, cioè nel caso di prestazioni lavorative:
Il superamento del limite di 5.000 € lordi all’anno, a prescindere dal numero dei committenti delle prestazioni occasionali, comporta la sospensione della pensione per l’intero anno di produzione del reddito.
Di conseguenza i titolari di pensione devono comunicare immediatamente all’Inps lo svolgimento di:
L’Inps potrà, così, procedere alla sospensione della pensione, recuperando eventuali rate corrisposte indebitamente.
Opzione donna è una formula di pensionamento anticipato riservata alle lavoratrici che, entro il 31 dicembre del 2019, avevano:
Per chi sceglie di andare in pensione con opzione donna, il sistema di calcolo utilizzato è quello contributivo.
La pensione decorre, a partire dalla data di raggiungimento dei requisiti, dopo 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e dopo 18 mesi per le lavoratrici autonome.
In base al tuo profilo previdenziale, i nostri esperti potranno aiutarti a chiarirti le idee e darti indicazioni precise sulla tua prospettiva pensionistica, così potrai fare una scelta consapevole e serena per il tuo futuro.
Per ulteriori informazioni e per ricevere assistenza, rivolgiti alla sede Inas Cisl più vicina.